domenica 24 aprile 2022

UN AUTORE AL SERVIZIO DELL'OPERA

GIULIO MILANI  ha presentato il 17 Febbraio 2022"La peste e la rivoluzione"

"Volevo trovare chi volesse scrivere per scrivere, non per pubblicare a tutti i costi. Oppure anche pubblicare, ma senza inserirsi per forza nella logica del mercato e dei generi".

Sono le parole di Giulio Milani, autore ed Editor di Transeuropa Edizioni, rilasciate in una recente intervista. 

"Era un mio tentativo di cambiare il sistema dall’interno. Per un periodo ho accarezzato quest’idea, lavorare su più progetti diversi, ma comunque strutturati, in modo di articolare l’offerta libraria. 

Però poi ho capito che subentrano sempre logiche legate all’ideologia del mercato, una certa visione economicista dove quello che importa sono i centri di costo.  

Si preferisce stare su una aurea mediocritas che garantisce, sulla base di una uniformità dell’offerta, quel venduto che ci si aspetta, uno stereotipo.

Uno scrittore che volesse dire la sua in modo non omologato  dovrebbe leggere, invece, il libro di Andrè Shiffrin “Editoria senza editori”, pubblicato nel ’99, per capire cosa è diventato l’ambiente editoriale. 

Shiffrin afferma che l'autore arriva a vendersi prima ancora di aver venduto una copia, cioè a corrompersi per assecondare un gusto già uniformato, già dato. Questi libri sono l’occasione che serve all’autore per fare il marketing di se stesso. Vale a dire non sono più al servizio dell’opera, è l’opera che è al servizio dell’autore.  

Giulio Milani è stato ospite a  Grosseto ad inaugurare giovedì 17 Febbraio l'iniziativa  "Autori oltre il tempo rovinoso",

presentando il suo ultimo lavoro dal titolo  "La peste e la Rivoluzione" 

della collana MARGINI A FUOCO

www.transeuropaedizioni.it

Ecco un estratto del testo:


[....] Era il 2014 quando il GSHA Global Health Security Agenda designó l' Italia come nazione capofila, per i successivi cinque anni, delle strategie e campagne vaccinali nel mondo. Qui le dichiarazioni dell'allora ministro Beatrice Lorenzin 👇👇
https://www.quotidianosanita.it/m/governo-e-parlamento/articolo.php?articolo_id=23551

Conoscendo oramai l'esistenza di una forte relazione tra le epidemie, la questione migratoria, la globalizzazione e constatando, come il piano pandemico non fosse stato aggiornato dal 2006, la domanda è: come abbiamo potuto farci trovare impreparati ? 
A seguito dell'esplosione della pandemia i Paesi UE hanno avuto reazioni sparse ed eterogenee riguardo al grado delle misure di contenimento da adottare configurando in tal modo già i contorni "politici" della strategia di azione.
Essenzialmente potremo classificare questi "interventi" in due modelli strategici opposti sull'esempio di Italia e Svezia.
La nostra nazione ha adottato il modello cinese con la chiusura totale del paese, e il paradigma contatto zero, uguale rischio zero.
In sostanza la proclamazione dello stato di emergenza sanitaria di rilievo nazionale.
La Svezia invece ha adottato il classico modello epidemiologico con interventi mirati e gradazione delle misure proporzionate al rischio in atto, in ossequio al principio dell' adeguatezza e proporzionalità della risposta.
In sostanza raccomandazioni e non obblighi.Tra questi due tipologie di stati, ci sono tutti gli altri paesi europei che in gran parte sono democrazie ad alto sviluppo tecnologico. Cosa succede in questi stati. In seguito all'importazione del modello "pestifero" l'esecutivo prende il sopravvento sul potere legislativo e giudiziario e, causa l'eccezione, il criterio criminologico(della caccia all'untore) si è sostituito a quello epidemiologico con tutte le evidenze che si sono palesate. Andava ricercato il "responsabile" designandolo con una nomenclatura : da nomask a negazionista, da complottista ad analfabeta funzionale. In termini rivoluzionari il reazionario a cui attribuire la responsabilità del disordine. A queste "definizioni" nella seconda fase, quella della corsa alla vaccinazione, si è aggiunta e sovrapposta la figura del novax, il disertore, il traditore della patria.
Questo è il punto di arrivo del percorso di "igienizzazione" iniziato come abbiamo detto sopra nel 2014 con la designazione da parte del GSHA.


Il 22 febbraio 2020 il ministro della salute ha comunicato a tutti i medici del territorio che si era in presenza di un virus per il quale non 《esisteva alcuna terapia》, mentre si trattava di una riedizione del Coronavirus della SARS, la cui terapia era già nota e guarda caso coincidente con quella della Covid, come messo in luce sin dal Maggio dell'anno scorso dal microbiologo con il maggior H-index al mondo, Didier Raoult.
Iniziava la "strategia" : I pazienti andavano disincentivati dal ricorso autonomo ai servizi sanitari, al pronto soccorso, al medico di medicina generale per soggiacere ad un assurdo protocollo, quello del paracetamolo e della "vigile attesa".
Un'attesa, che messa in parallelo con i tempi lunghi di un' emergenza senza progressi, sembra prefigurarne una durata senza limiti. Un'occasione per il "potere" di esprimere la natura totalitaria della democrazia, quella di cui si è occupato con grande acume Jacob Talmon nel suo libro "Le origini della democrazia totalitaria".
Peste e rivoluzione, due concetti apparentemente slegati, sembrano così sovrapporsi confondendo i propri contorni. In passato sono stati messi in relazione da studiosi come Manzoni, Canfora, Foucault.
Ora tornano prepotentemente alla ribalta dimostrando che il passaggio storico che stiamo vivendo piace  alla sinistra, ma non dispiace alla destra. Questo comporta il rischio di vedere emergere nel movimento di opposizione forze sovversive di destra che riportino alla ribalta quegli aspetti di natura totalitaria della democrazia liberale di cui parlavamo sopra.[...]

In questa serie di interessanti e stimolanti riflessioni, dove due concetti apparentemente slegati, sembrano sovrapporsi confondendone i contorni, Il Milani sostiene che nel 2020 c'è stata una "rivoluzione silenziosa" e che dopo questa occorra riprogettare il futuro facendo proprio il concetto di alternativa. 

L'incontro è avvenuto presso la Saletta Sandro Pertini di Via Emilia 146 a Grosseto.

Organizzazione : Associazione Culturale Polis 2001 di Francesco Tarsi con ingresso libero.

Ha curato l'incontro Pasqualino Casaburi. 


e-mail: asscultpolis2001@libero.it

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