È stata la volta del testo "Amori sui generis" curato dalla scrittrice Dianora Tinti.
I presupposti, soliti e conosciuti ingredienti di una ricetta abituale, vale a dire il consueto salotto per la presentazione di un libro, il preambolo del curatore in un ambiente raccolto e riservato, hanno disvelato nei fatti una loro propria trama narrativa e una scenografia inusitata.
L'espressività interattiva dialogante dei partecipanti, insieme ad alcune testimonianze lasciate in occasione della lettura dei testi contenuti nell'antologia, hanno regalato un sapore gradevole alla serata misto al pathos dei contenuti di storie autobiografiche spesso rivelatrici di esperienze di dolore.Così le parole sono uscite vive dalla bocca, come a ricomporre quell'esperienza, vibrando nell'aria fino a raggiungere il cuore della piccola ma sensibile platea.
Storie di amori familiari, misteriosi, confidenziali, stravaganti che sono andate tutte a ricomporsi in un mosaico, in un unico quadro, come quello raffigurato, nella copertina del libro, dal pittore Andrea Ferrari che ha voluto ritrarre l'amore come un eterno moto di danza nel quale, anche dopo uno strappo, ha bisogno di riprendere a "ballare".
Sono rimasto molto sorpreso nell'apprendere che ciascuno dei 23 autori non conosceva il testo degli altri e nonostante questo ogni tassello ha trovato nell'altro un preciso e imprevedibile incastro,
così come la trama di ogni testo ha trovato perfetta sintesi nella trama della tela del quadro di Ferrari.
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